Ciao ragazzi!

Durante questo inverno ho avuto finalmente la possibilità di riprendere il mio progetto Love has. Quelli che mi seguono da più tempo si ricorderanno delle immagini che compongono il progetto, ovvero Love has no colors e Love has six feets, quelli che non le conoscono possono trovarle qui e qui.

Come tutti i progetti, uno ha l’idea di portarli avanti rapidamente e riempirli di belle foto, ma poi ci si scontra con la realtà del tempo che manca, della difficoltà di trovare la modella giusta al momento giusto, di riuscire ad esprimere cosa si vuole.. insomma, le difficoltà sono tante, però quando si riesce è bello riprenderli, ed è per questo che in questi giorni ho ripreso il mio personale progetto Love has, e in questo nuovo capitolo ho voluto rappresentare l’amore per la lettura. Da qui la scelta del titolo Love has chapters.

Come tutte le foto del progetto Love has, ho deciso di raccontare il tema tramite due foto.

Nel primo scatto ho voluto dare un po’ di dinamicità e per questo ho deciso di far star seduta la modella Anna e far volare alcuni fogli. I fogli che avevano la forma migliore (eh sì, quando si lanciano fogli la casualità che c’è nel loro movimento fa sì che poche volte siano gradevoli alla vista) sono stati presi e uniti in un unico scatto.

Il setup a livello di luci è comune a quello degli altri Love has (ed è per questo che non ho realizzato il video.. l’avevo fatto con il primo capitolo e mi sembra inutile riproporlo ogni volta). Si tratta di tre flash, uno come luce principale (l’octabox), uno per i capelli e rim light (il softbox) e uno sullo sfondo nero. Potete trovare il loro posizionamento e i valori utilizzati nella foto di backstage qui di fianco. Per quanto concerne i parametri della macchina, ho utilizzato ISO 200, f4 e tempo 1/160.

Sempre di fianco, sotto l’immagine che spiega come sono stati posizionati i flash e i loro valori, trovate una piccola galleria di scatti con i fogli volanti (non necessariamente scatti che sono stati usati nella composizione finale, ne ho scelto qualcuno a caso) per farvi vedere di cosa stiamo parlando quando dico dei fogli che sono stati lanciati e in seguito uniti in Photoshop.

In questo tipo di lavori è importante ricordarsi di lanciare gli oggetti (in questo caso i fogli) da ambo i lati e soprattutto (e questo spesso lo si dimentica presi dalla frenesia del lancio incontrollato) ricordarsi di lanciarne su tutti e 3 i piani, ovvero sul primo piano, piano intermedio e secondo piano. Se la messa a fuoco rimane costante sul soggetto, i fogli in primo piano saranno sfuocati, il che aggiungerà molta tridimensionalità allo scatto, perché un foglio completamente a fuoco in primissimo piano fisicamente non ci starebbe molto visto che lo sfondo è sfuocato. Analogamente vale per il secondo piano.

Inoltre vi faccio notare come per i fogli sul lato destro della foto (ovvero sul lato sinistro della modella) ho diminuito un po’ la potenza del flash nell’octabox. Infatti la potenza di tale flash era stata definita in maniera tale da illuminare correttamente Anna, però potete ben immaginare che con un foglio bianco il risultato è quello di avere una riflessione enorme della luce e quindi un foglio senza alcun dettaglio.

Ed ecco infine dopo aver unito tutti gli scatti in uno unico il risultato!

Nel secondo scatto della mini-serie ho voluto invece realizzare una foto un po’ più intima, in cui i protagonisti fossero Anna e il suo libro. Per fare ciò ho quindi deciso di realizzare un primo piano molto stretto, ma ho voluto provare una cosa un po’ particolare, ovvero ad utilizzare il libro come sorgente di luce. Infatti sappiamo tutti che la carta riflette molto bene, quindi ho pensato “perché non fare luce direttamente sul libro in modo che venga riflessa sul volto di Anna?”.

Il setup a questo giro è un po’ più complesso del precedente, perché comprende 4 flash:

  1. Flash nel softbox: rimlight (stessa funzione del precedente scatto).
  2. Flash nudo per lo sfondo: al posto di illuminare lo sfondo illumina il pavimento, ma è ovvio dato che quello funge da sfondo in questo scatto.
  3. Flash nell’octabox: a differenza di prima non funge più da luce principale, ma è stato depotenziato in maniera tale da fungere solo da riempimento!
  4. Flash nudo sul libro: tenuto da Stefania e puntato direttamente sul libro, con parabola 105mm per non disperdere luce inutilmente. La sua riflessione sul libro funge da luce principale.

I parametri della reflex sono: 85mm, ISO 50, f/2, 1/160

Il risultato in questo secondo caso è molto più delicato ed intimo del precedente, come potete vedere qui sotto.

Bene, dopo questo post parecchio lungo vi lascio, e spero di poter riscrivere molto presto!

Se volete commentare le immagini, mi fa sempre piacere sentire cosa ne pensate 😉

Stefano

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